martedì 5 agosto 2008

La scia opaca del tempo

Il tempo cancella tutto, forse: flebile speranza di un'anima perduta tra le insenature di un tempo assente che si fa presente solo per marcare la sua tragica mancanza. Mi ci aggrappo a questa speranza, come un naufrago si aggrappa alla zattera sconquassata dalle tempeste.
Il tempo cancella tutto. Affievolisce ogni cosa. Ogni cosa avvizzisce, appassisce, sfuma, diviene eterica, si trasforma in non-essere, in immagine sbiadita che gli occhi della fantasia faticano a mettere a fuoco.
Anche gli odori, i gusti, le voci e i profumi si perdono e si dissolvono.
Così siamo soli, ancor più, stretti dalla morsa di un niente sempre più abissale, a inseguire sprazzi logori di felicità senza fine. Ci arrampichiamo come ramarri sulle pareti scivolose di un pozzo, per tentare di risalire verso la luce. Se ci lasciamo risucchiare dalla dolcezza del ricordo ricadiamo giù nel buio, inghiottiti dallla rabbia e dal dolore; se tentiamo di inerpicarci verso il bagliore, abbiam paura che la luce ci accechi. E se la luce fosse un'altra ennesima delusione? E se dietro i baluginii tremanti si celasse un'altra torva voragine di oscurità?
Il ricordo permette anche di vivere. Nel dolore e nel rimpianto, ma permette di vivere. Meglio un'esistenza che si nutra di assenze che la nostra follia trasforma in presenze, piuttosto che una sopravvvivenza che si cibi di nullità allineate una dopo l'altra, in fila, ineccepibili e splendenti come sprazzi di ossessionante e muto orrore.
E così rimaniamo lì, senza salire nè scendere, attaccati al freddo della pietra, senza guardare nè in basso nè in alto, sospesi a fili sdruciti di vane speranze e timide attese, intrappolati in un limbo impreciso e frastagliato dove rassegnazione e solitudine si intersecano: terribile prigione di ghiaccio e veleno.

"Col tempo, sai, col tempo tutto se ne va.
Non ricordi più il viso, non ricordi la voce.
Quando il cuore ormai tace, a che serve cercare
Ti lascio andare, forse meglio così.
Col tempo, sai, col tempo tutto se ne va.
L'altro che adoravi, che cercavi nel buio.
L'altro che indovinavi in un batter di ciglia.
E tra le frasi e le righe e il fondotinta
di promesse agghindate per uscire a ballare.
Col tempo, sai, tutto scompare.

Col tempo, sai, col tempo tutto se ne va.
Ogni cosa appassisce e mi scopro a frugare
in vetrine di morti quando il sabato sera la tenerezza rimane senza compagnia.

Col tempo, sai, col tempo tutto se ne va.
L'altro a cui tu credevi, anche un colpo di tosse.
L'altro che ricoprivi di gioielli e di vento,
per cui avresti impegnato anche l'anima al monte,
a cui ti trascinavi alla pari di un cane.
Col tempo, sai, tutto va bene.
Col tempo, sai, col tempo tutto se ne va.
Non ricordi più il fuoco, non ricordi le voci
della gente da poco e il loro sussurrare
"non ritardare, copriti, con il freddo che fa."

Col tempo, sai, col tempo tutto se ne va.
E ti senti il biancore di un cavallo sfiancato.
In un letto straniero ti senti gelato,
solitario, ma in fondo in pace col mondo.
E ti senti ingannato dagli anni perduti.
E allora tu, col tempo, sai...non ami più"

Leo Ferrè, "Col tempo"

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